L’ambito di lavoro sui nervi cranici rappresenta, sia da un punto di vista anatomo-patologico che neurofisiologico, una grande sfida per tutti i professionisti della riabilitazione e della cura integrata; la complessità delle relazioni funzionali che sottendono al suo corretto funzionamento è oggetto di studio già da qualche decennio, mentre solo negli ultimi anni sta emergendo una significativa evidenza sulle relazioni causali alla base di alcuni disturbi in passato considerati “funzionali” (cervicalgia aspecifica persistente con o senza brachialgia, cefalea di tipo tensivo, nevralgia trigeminale, meccanismi alla base della percezione del dolore, alterazioni posturali del distretto cranio-cervico-mandibolare, disordini temporo-mandibolari (ATM).
Per i professionisti che si occupano di neuroriabilitazione risulta evidente la necessità di approfondire l’argomento, in quanto il deficit di funzione dei nervi cranici, dalla paresi/paralisi dei muscoli facciali ai disordini della deglutizione e della fonazione, accompagna molte delle sindromi neurologiche periferiche e centrali (Paresi da Lesioni Periferiche e da Lesioni di tipo centrale: Stroke, Malattia di Parkinson e relativi parkinsonismi, Sclerosi Multipla, traumi cranici, SLA).
Può essere d’aiuto, infine, per tutti gli operatori che collaborano con altre figure (dentisti, oculisti, ortottisti) perché la rieducazione delle strutture che afferiscono al sistema stomatognatico integra e migliora l’outcome clinico.